Con la maglia numero 7. Vita e assist di Claudio Sala (Italian Edition) by Flavio Pieranni & Fabrizio Turco

Con la maglia numero 7. Vita e assist di Claudio Sala (Italian Edition) by Flavio Pieranni & Fabrizio Turco

autore:Flavio Pieranni & Fabrizio Turco [Pieranni, Flavio & Turco, Fabrizio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


L’ILLUSIONE DEL “TOPOLINO”

Dopo averlo già avuto al Mantova, per la stagione 1971/72 Gustavo Giagnoni lo volle con sé anche al Toro, quel “trottolino” alto un soldo di cacio (non per niente lo chiamavano Topolino) ma utilissimo al gioco della squadra, che risponde al nome di Giovanni Toschi.

Classe 1945, toscano di Porcari, in campo Toschi era un concentrato di vitalità, sempre in movimento, sgusciante, imprendibile e imprevedibile in ogni sua giocata, apriva spazi enormi per i compagni del reparto offensivo, “stenderlo” con dei falli diventava impresa ardua assai per i difensori avversari che il più delle volte non riuscivano nemmeno a stargli dietro, figurarsi il resto! Oltre a ciò, nonostante il fisico minuto, sapeva farsi valere anche in zona gol.

A tutt’oggi Giovanni Toschi è l’unico giocatore della storia del Toro ad aver segnato tre reti in una partita ufficiale delle competizioni europee, almeno per come le conosciamo oggi, esclusi quindi i confronti internazionali prima degli anni Cinquanta. Accadde il 29 settembre 1971 nell’incontro casalingo che vedeva opposti i granata agli irlandesi del Limerick per i sedicesimi di finale della Coppa delle Coppe. Toschi, con tre reti nella ripresa (e uno annullato nel primo tempo) fu l’artefice principale del passaggio del turno dei granata che già si erano imposti all’andata per 1-0.

Avere un simile attaccante era una vera manna per la squadra, del suo gioco beneficiava tutto il reparto offensivo, figurarsi uno come Claudio Sala che poteva sfruttare sia i rapidi movimenti in profondità del compagno, spesse servito con assist al bacio, sia la possibilità di usufruire dei varchi lasciati aperti dai “raid” di Topolino.

Toschi fu però decisivo soprattutto in una giornata difficile, sofferta ma alla fine entusiasmante e storica per i granata, una giornata in perfetto “dna Toro” insomma. Domenica 9 aprile 1972 il Torino affrontò il Napoli al Comunale e fin dalle prime battute dell’incontro si avvertì subito che la squadra con la maglia color del sangue aveva addosso un’enorme pressione: era un Toro contratto in molti dei suoi componenti e la cosa era totalmente giustificata visto che se fosse arrivata una vittoria e contemporaneamente la Juve non avesse preso i due punti a Genova (sponda blucerchiata) il discorso scudetto si sarebbe, a cinque giornate dalla fine del campionato, riaperto totalmente. Il disagio della squadra fu ben fotografato il giorno dopo da Giovanni Arpino su Stampa Sera : “Il tremendismo stavolta, forse per eccesso di responsabilità, per quei travagli psicologici che i primi della classe non possono non subire… e purtroppo qualche “cinque” lo meritano anche nelle pagelle suggerite dalla cronaca domenicale… ma un gol fortunoso, stregato ha voluto ricompensare il Torino per gli otto palloni da rete che la sorte gli aveva impedito di mettere nel sacco”.

Claudio Sala, stretto nella morsa delle responsabilità, non incise più di tanto in quel match e anzi fu tra quelli che ottennero l’insufficienza in pagella; ci pensò, come visto, il più piccolo in campo a risolvere il rebus a una manciata di secondi dal fischio finale del signor Domenico Serafino di Roma. Fastidioso



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